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MARIKA VICARI

Vicenza, 1979

  • CV

Marika Vicari canta la grazia degli alberi da sempre. I suoi dipinti ci raccontano di boschi che pur non cedendo mai alla facile tentazione estetica della favola ne possiedono intatta la portata onirica. Sono boschi possibili, ma non reali. Frutto di una stratificazione di ricordi e di emozioni, archetipo di quello che nella nostra mente si forma alla parola “bosco”. Marika Vicari crea composizioni determinate dai bianchi e i neri, con monocromatici intervalli di acquerello, volti a evocare memorie e ricordi di paesaggi vissuti. Gli orizzonti sono sospesi, i dettagli interrotti e la precisione rimane a tratti accennata ma prossima al disfacimento. Le sue foreste e i suoi alberi divengono una necessaria metafora della nostra esistenza.

Nasce a Vicenza nel 1979. Dopo il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2003, si è laureata in Progettazione e Produzione delle Arti Visive alla Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia nel 2005. Ha studiato e lavorato su progetti site-specific con artisti, curatori e fotografi internazionali tra i quali: Hans Ulrich Obrist, Lewis Baltz, Mona Hatoum, Antoni Muntadas, Antonio Arevalo, Armin Linke, Cesare Pietroiusti e Angela Vettese. Dal 2000 ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in Europa, Stati Uniti, Messico, Brasile, Canada e Cina. Le sue opere fanno parte di collezioni sia pubbliche che private in particolare in Europa, Canada, Stati Uniti ed Emirati Arabi. Da anni è costantemente presente nelle fiere di settore in Europa e Canada. Dipinge e disegna in grande e piccolo formato con grafite su carta e su legno. I soggetti delle sue opere sono alberi filiformi sospesi in paesaggi montani indefiniti e sognanti. La sua tecnica, in continua evoluzione, prevede la produzione delle sue opere su tavole di Pioppo mentre, a partire dal 2019, ha iniziato la sperimentazione su carta cotonata con una presenza sempre maggiore dell’acquerello. Questo nuovo supporto aggiunge leggiadria alle foreste rappresentate andando ad alimentare la metafora con l’essere umano e la sua fragilità e caducità. Dal 2005 è curatrice indipendente e Direttore Creativo di ART STAYS, Festival Internazionale di Arte Contemporanea che si svolge ogni anno a Ptuj, in Slovenia. Vive e lavora a Creazzo (Vicenza).